Interno

Impianto di propulsione

I sommergibili classe "Argo" erano dotati di due linee d'assi, ciascuna delle quali era costituita da quattro tronchi, come nella maggior parte dei sommergibili italiani costruiti tra le due guerre mondiali.

Il primo tronco era costituito dall'albero a manovelle del motore Diesel e si collegava al secondo mediante un giunto a denti. I due motori Diesel degli "Argo" erano del tipo FIAT Q 274r a due tempi, reversibili, a semplice effetto, con testa a croce e avviamento ad aria compressa. Erano a quattro cilindri e a 420 giri/1 sviluppavano una potenza di 600 hp, mentre a 460 giri/1 sviluppavano una potenza di 750 hp.

Il secondo tronco era costituito dall'albero del motore elettrico di propulsione, che si collegava verso poppa al terzo tronco mediante un secondo giunto a denti. I motori elettrici di propulsione, costruiti dai C.R.D.A. di Monfalcone erano a doppio indotto; la potenza normale era di 300 hp ed in sovraccarico di 400 hp.

Il terzo tronco era definito di "spinta" perché era sostenuto da un sostegno misto costituito da un cuscinetto di spinta centrale e da due cuscinetti portanti.

Il quarto tronco era costituito dal "portaelica", così detto perché alla sua estremità poppiera era fissata l'elica.

Le due eliche degli "Argo" erano in bronzo, del tipo a pale fisse, avevano un diametro di 1,570 m ed un peso unitario di 400 kg.

Sistemazioni ed abitabilità

L'equipaggio degli "Argo" era composto da 4 ufficiali, 10 sottufficiali e 26 tra sottocapi e comuni.

Gli alloggi rispettavano gli standard dell'epoca. Quelli per gli ufficiali erano sistemati a proravia della camera di manovra, in un unico locale. Nell'alloggio del Comandante, diviso dal quadrato ufficiali a mezzo di una tenda, c'era una cuccetta trasformabile in divano. Per gli altri ufficiali vi erano tre cuccette. L'alloggio dei sottufficiali era sistemato a poppavia della camera di manovra.

I sottocapi e comuni erano sistemati nelle due camere di lancio. Gli impianti di vita, in particolare le cucine ed i servizi igienici, erano simili a quelli generalmente adottati su tutti i sommergibili italiani costruiti tra le due guerre mondiali.

Per la conservazione dei viveri freschi e per la produzione di ghiaccio era installato un frigorifero tipo "Ortofrigor" in camera di lancio AV.

Allo scopo di migliorare le condizioni di vita a bordo nei climi fortemente umidi e caldi, era stato sistemato un impianto di condizionamento dell'aria da 30.000 frigorie/h. Il fluido refrigerante era il cloruro di metile, che si rilevò particolarmente nocivo durante i primi mesi di guerra.

La dotazione di acqua dolce era contenuta in tre casse, con una capacità complessiva di 9,67 m3.

Era previsto imbarcare acqua dolce in sovraccarico nella cassa compenso siluri AV, avente capacità di 6,5 m3. Era installato un elettrodistillatore in grado di produrre 600 litri di acqua distillata al giorno.

Apparecchiature operative

L'interno del Velella
L'interno del Velella

I battelli di questa classe erano dotati di un periscopio d'attacco del tipo San Giorgio e di uno di esplorazione del tipo Galileo; ambedue avevano l'oculare in camera di manovra.

Nella parte prodiera della camera di manovra erano sistemate due cabine, una di fronte all'altra, convenientemente isolate: una per l'impianto r.t. e l'altra per l'impianto idrofonico.

L'impianto r.t. consisteva in: